La scomparsa di Marcello

 

 (Giovanni Volpon)

 

 

 

 

 

Un giovedì mattina come tanti di un mese di febbraio piovoso e per certi versi noioso fu improvvisamente ravvivato dalla  comparsa sulla soglia del commissariato di Porta Genova di una graziosa signora dall’apparente età di circa quarant’anni coi capelli corvini, gli occhi castano-verdi, l’andatura flessuosa ed elegante favorita da scarpe con tacco alto il giusto che contribuivano a dar slancio alla figura. La donna indossava un cappotto color terra di Siena e gli accessori (scarpe , borsetta e foulard)  erano ton sur ton .

Guarda caso , la sua  figura passò innanzi a Lussu, all’ispettore Pinna e al commissario Taufer , ammiratori ed estimatori di muliebri grazie catturando la loro attenzione .

Lussu,  si fece prontamente avanti(gli altri due  sapevano benissimo che qualsiasi creatura femminile tra i venti ed i quaranta faceva girar la testa all’agente scelto Gavino Lussu da Arzachena) e con galante professionalità si presentò chiedendole di cosa avesse bisogno.

Per la cronaca , c’era un agente addetto a questo compito all’ingresso ,ma Lussu volle giocare d’anticipo .

La signora deluse le aspettative di Lussu e nel rispondergli fu fredda  e distaccata .Disse solo: “- Sono venuta qui per denunciare la scomparsa di mio marito. A chi mi devo rivolgere?-”. Lussu capi immediatamente che non era il caso di profondersi in galanterie fuori tempo e fuori luogo e le indicò la stanza dell’ Ispettore Pinna.  

Pinna entrò nella stanza,si sedette alla scrivania ,salutò la signora e dopo aver chiesto le e generalità ( Wilma Puntorieri coniugata Avanzi ,anni 38, residente in via Foppa 34) cominciò chiedendo: “-Scusi, signora, da quanto tempo è scomparso suo marito? Prima di fare le consuete ricerche,voglio avere una se pur vaga idea da dove iniziarle. Suppongo lei mi abbia portato una sua foto, tanto per iniziare. Dovrò inevitabilmente farle delle domande che riguardano la vostra vita privata , ma la rassicuro fin da ora che utilizzeremo le informazioni strettamente necessarie alle indagini. -“ Pinna era stato  corretto e garbato ed aveva avuto un approccio abbastanza soft, ma la signora, dopo aver consegnato la foto del marito, replicò in modo alquanto scocciato : “- Ispettore, mi vuol chiedere se mio marito ha un’amante? La risposta è no. Non capisco perché la faccia tanto lunga girando intorno alle domande. Sia più diretto, così perdiamo meno tempo tutti e due. -“

“-E va bene,- replicò Pinna- lei un’amante c’e l’ha ? La signora Wilma disse “ No, siamo felicemente sposati da nove anni ma non abbiamo figli ! “Bene,- interloquì Pinna- a quanto pare non vale chercez la femme! Mi dica signora ,ha notato se ha portato via da casa una valigia, degli abiti, del denaro, dei gioielli,dei documenti, sa giusto per avere un’ idea. Sa se è uscito in auto o a piedi e dove era diretto ?.Mi dica ancora, da che ora e da che giorno pensa che sia scomparso?-”

Pinna, contrariamente al solito,  aveva formulato una serie di domande . Era evidente che l’atteggiamento della donna gli pareva quanto meno strano. Non aveva espresso nessuna preoccupazione apparente sul suo stato di salute. La frase “Non gli sarà successo qualcosa? “ non era mai stata pronunciata. Felicemente sposati da nove anni senza figli? Boh! Aveva strane sensazioni.

La signora rispose in modo telegrafico . “Penso sia scomparso da due giorni. Di solito, visto che viaggia per lavoro come rappresentante di una società che si occupa di vendite di oggetti d’arte mi avvisa .quando parte e quando arriva. Stavolta non aveva viaggi in programma, Me l’ha confermato la ditta per cui lavora. E’ uscito a piedi e non ho notato se abbia portato via niente da casa. La ricerca negli ospedali se la risparmi, già fatta senza risultati.-”

In sintesi , anche nella risposta gli aveva dato ,se pur indirettamente ,dello sprovveduto .

Ma d’altro lato aveva già risposto ad alcune domande e gli aveva fatto risparmiare del tempo. Al che Pinna disse -“Va bene ,per oggi può bastare. Ovviamente la terremo informata sugli sviluppi della ricerca. Se le dovesse venire in mente qualche elemento, me lo faccia sapere. Le lascio il mio numero di cellulare. A risentirci signora Puntorieri.

La signora ricambiò il saluto ed uscì dal portone del commissariato.

Pinna era rimasto colpito dall’atteggiamento della signora e fece partecipe della cosa il Commissario Taufer.

Il commissario non era di buon umore quel giorno perché Angela gli aveva comunicato che si doveva assentare per qualche giorno per assistere l’anziana madre  che era stata ricoverata all’ospedale di Gualdo Tadino per problemi cardiologici . Oddio, capiva benissimo i problemi di salute degli anziani ma lo star lontano sette giorni dal riccioluto e nerocrinito  diavoletto non era una prospettiva piacevole. Non poteva (e nemmeno voleva) negarsi l’evidenza che ne era abissalmente innamorato e che la sua lontananza gli provocava una specie di spleen.

Non fu , a dir il vero molto partecipe a quanto gli raccontò Pinna e si limitò a rispondere:

 “-Va bene, pensaci tu e fammi sapere.” Rispose in modo quasi scocciato,cosa che non era da lui. Pinna replicò soltanto :-Va bene, se ho novità ti informo-”.

Pinna non stette con le mani in mano e si recò alla ditta in cui lavorava Marcello Avanzi per raccogliere ulteriori elementi che potevano essere da spunto per la ricerca.

Il ritratto (ma guarda) che fecero di lui colleghi e colleghe era quello di un uomo preciso sul lavoro, riservato ma cortese e senza apparenti debolezze o vizi,vizietti o viziacci,

Solo una sua collega disse che Marcello era stato incaricato di proporre ad un cliente di Brescia l’acquisto di un quadro di un autore italiano (Francesco Chieppa)  del valore di circa novemila euro e che lo stesso gli era stato consegnato.

Pinna pensò :tra sa “_Sparire con un quadro da novemila euro? Bah, ha valore. Se fosse un Cascella o un Fontana , la cosa avrebbe un peso differente ,ma non escludiamo nulla!

Ritornò al commissariato per riferire quanto aveva appreso al Commissario Taufer.

Taufer lo fece accomodare e disse -“Elio, stamattina avevo la testa altrove, mi scuso per il mio atteggiamento, adesso dimmi pure -“. Pinna replico “- L’avevo intuito,non ti preoccupare, capita anche a me quando Assunta mia  si allontana….-”

“-Diavolo di un ispettore-” pensò anche con una punta di compiacimento- . non si riesce a nascondergli nulla. E’ proprio in gamba!-.”

Pinna gli riferì sia il colloquio con la moglie, sia la circostanza della consegna del quadro da novemila euro.

Taufer allora disse:”-Beh, l’ipotesi del classico “cherchez la femme” non la trascurerei del tutto. Chi mi dice “Siamo felici senza figli anche se sposati da nove anni” mi lascia sempre qualche dubbio. Magari è vero, non voglio farmi influenzare dalla mia storia personale, ma dopo i quaranta può succedere che si voglia volare verso altri nidi . Tu non hai ancora trent’anni ,Elio ma se fra nove anni tu e l’Assuntina tua non foste mamma e papa sareste felici?....Puoi non rispondere. Se ci mettiamo a parlare delle nostre compagne , a furia di complimenti, elogi, reminiscenze di piacevoli momenti etc femo notte. Non che non si meritino questo, ci mancherebbe ma è meglio che le carinerie le facciamo “di pirsona pirsonalmente” come dice il Catarella di Montalbano! Digressioni a parte, parliamo del quadro: ce l’ha o no? Cerchiamolo, magari da vicino,poi casomai coinvolgeremo la Finanza o I CC. Tienimi informato. Manda Lussu e Canavaro dalla signora con il  mandato regolare di perquisizione che ho già richiesto al magistrato. Il Dr Ingroia non ne sa nulla, ma se lo saprà e mi chiederà ragione, beh sentirete urlacci in dialetto campano e rumor di porte .Tanto ci siete, pardon, siamo abituati no? (l’ultima frase fu accompagnata da risatine complici) . Canavaro e’ diplomato all’ artistico e magari di pittura moderna ne capisce.

Lussu e Canavaro arrivarono a casa della signora (erano in uniforme), suonarono  e le mostrarono il mandato di perquisizione..

La signora se pur in abbigliamento casual e senza trucco, era pur sempre una gradevole presenza dal punto di vista esteriore, ma non abbandonava il suo atteggiamento scostante

Canavaro notò che in corridoio c’era un’ opera di un pittore della transavanguardia  (Sandro Chia) e da qui prese lo spunto . “-Signora – chiese- sappiamo che a suo marito è stato affidato un quadro di Chieppa. Vedo però che in casa opere d’arte non mancano. Ho riconosciuto due Chia, due Marchionni e un quadro di Schifano. Non vedo il Chieppa. Abbiamo il mandato per cercarlo. Le chiedo le chiavi del garage e dell’auto, magari è li-”.

La signora rimase stupita e osservò : “Lei ha buone conoscenze in materia d’arte, ! Ma le studiate all’accademia di polizia?-”Canavaro replicò -“No signò, lezioni di storia dell’arte contemporanea del professor Cacciapuoti del liceo artistico SS. Apostoli di Napoli!

La signora , ancora meravigliata dal fatto che un agente di polizia fosse anche conoscitore d’arte, consegnò le chiavi a Canavaro  che si recò nel garage. Lussu nel frattempo chiese alla signora di visionare la scrivania dello studio di Marcello Avanzi. La signora Wilma chiese un po’ irritata:  “-Cosa cercate ? Magari mettete la casa a soqquadro per cercare cose che non servono a nulla. Mi pare che vi abbia denunciato la scomparsa di una persona che, guarda caso è mio marito !-”. Lussu di rimando “ Signora, il mandato di perquisizione ci autorizza a farlo, se necessario. Può darsi che in un’agenda ,in un documento troviamo indicazioni utili per sapere da dove iniziare. Finora stiamo usando le buone maniere, ma siamo anche capaci di buttare a terra il contenuto dei cassetti e degli armadi, se necessario!  i Le chiedo di non costringerci a dimostralo e di avere un atteggiamento più collaborativo!-”

Le parole di Lussu ,che non avrebbe senz’altro fatto una cosa del genere- specie di fronte ad una signora - ebbero l’effetto di scatenare una reazione di stizza.

“-Allora – gridò la signora- mi dia il suo nome. Farò presente al responsabile del commissariato il suo atteggiamento poco urbano. Lei in qualità di pubblico ufficiale è tenuto a darmi il suo nome e quello del suo superiore. E Lussu di rimando : “ -Agente scelto Gavino Lussu, Il responsabile del commissariato è il vice-questore Dr Ingroia di cui le fornisco anche il recapito telefonico.-” Nel frattempo arrivò in casa Canavaro che disse: “-Signora, il quadro di Chieppa l’ho trovato nel bagagliaio dell’auto. Sarà necessario acquisirlo come elemento di indizio, ma questo dev’essere autorizzato. Tornerermo con la richiesta del magistrato. Per intanto le chiediamo di non allontanarsi da Milano, perché potrebbe esser convocata in commissariato per rispondere ad alcune domande. Per ora la salutiamo signora . Buona giornata. La donna disse:-_”Per uno di voi due non lo sarà. Buon giorno.-” .Canavaro intui la situazione e si rivolse a Lussu dicendo “-“ Vieni Gavino, andiamo a riferire al commissario Taufer. 

Arrivati al commissariato non appena varcarono la porta il piantone all’ingresso l’agente Carlo Presutti annunciò a Lussu “ – Ti devi presentare nell’ufficio del Dr. Ingroia con urgenza. E’ stato convocato anche  il commissario Taufer. Lussu si lasciò scappare un commento salace ad alta voce: “-Vedo che la signora non ha perso tempo. E pensare che il numero telefonico del Dr.Ingroia gliel’ho dato io. L’arpia ha detto che non sarà una buona giornata e  credo avrà ragione. Dopo Ingroia anche Taufer mi farà il rimbrotto. Ma con Taufer si ragiona,con Ingroia, pardon con il Dr. Ingroia no.  -“

Lussu si recò nell’ufficio del dr Ingroia con l’aria di un cocker che sapeva di aver combinato un guaio e fu accolto con queste parole: -“Ma bravo agente Lussu. Facciamo gli arroganti con le signore che denunciano la scomparse del marito eh? Bene,bene. Attendo sulla mia scrivania un rapporto sui fatti entro tre e diconsi tre ore. Con lei ho finito, può andare. Adesso Commissario Taufer è il suo turno! -“ Lussu uscì e disse a Taufer: - “Commissario, le riferirò!

E Taufer: “- Anch’io. Ne parliamo dopo,va bene?-“.

Taufer si sentì apostrofare cosi: “- Ma bravo Commissario. I suoi uomini sono come lei. Chi diamine le ha detto di farsi fare un mandato di perquisizione senza consultarmi . Voleva far trovare il marito nell’armadio? Una poveretta ne denuncia la scomparsa e lei,chiede il mandato di perquisizione . Anche lei dovrà darmi delle spiegazioni Commissario. Da lei il rapporto lo voglio entro un ora. Come vede io rispetto le gerarchie a differenza di quanto fa lei . Taufer replicò: “-Il rapporto lo avrà, ma prima devo sentire cosa mi raccontano Lussu e Canavaro ed in un’ora è materialmente impossibile – Ingroia allora: -“Commissariooo, non si tratta su questo . Un’ora vuol dire sessanta minuti chiaro!? . E Taufer di rimando : “-Tremilaseicento secondi , per la precisione!!-”.  “-Taaaufer, basta  dire minchiate. Se ne vada, sta già perdendo tempo.-” .Seguì rumore di porta sbattuta (non era stato il vento)  Inutile dire che l’urlata del Dr. Ingroia fu udita fino al piano sotto ed una vecchietta venuta per denunciare il furto della borsa della spesa si spaventò dicendo a Presutti: “-Mio Dio, ma chi urla così?-” La frase fu seguita da un lieve malore e Presutti (agente novello e bravo ragazzo) prima di raccogliere la denuncia, si preoccupò di assistere l’anziana signora con una bevanda calda, qualche biscotto  e qualche parola  di conforto .

Taufer e Lussu entrarono nell’ufficio del commissario che gli chiese , con tono risentito, ma senza alzare la voce.” Ma che monada hai fatto? Da non credere, ti sei comportato male con una bela siora? Non è da te! -“. Lussu replicò: “-Commissario, sarà una bela siora come dice lei, ma non è stata per niente cortese .Le ho chiesto di poter vedere un’agenda o dei documenti per avere delle idee, mi ha detto che avremmo cercato cose che non servono a nulla ;ho detto che potevamo rovesciare i cassetti e svuotare gli armadi in malo modo, ma non l’avrei fatto, mi creda.!

“-Ti credo, ti credo -“disse Taufer. Magari ti sei imbattuto in quei tipi che vogliono il nome e chiedono di parlare con un superiore vero? -“  . Si, commissario, è andata proprio cosi! Ma chi glielo ha detto ? -“ “-Elementare Lussu, elementare”- asserì Taufer. Beh, ho fatto anch’io la mia richiedendo il mandato al magistrato senza avvisarlo. Uno a uno e palla al centro. Per evitarti casini, la prossima volta con Canavaro andrà Dal Favero, così si muove un po’ anche lui. Ma dimmi il quadro l’avete trovato?”-  -”Si commissario, ma Canavaro ha detto che per prenderlo come elemento di prova aveva bisogno di un mandato. -“. E bravo l’Alonso di Porta Genova. Stavolta chiederò al Dr. Ingroia il permesso.  Adesso andiamo a scrivere. A me ha dato un’ora di tempo. Tu hai almeno il tempo di un caffè!-”. Va bene commissario- disse Lussu- vuol dire che me lo lascia bere da solo?-” No, non sia mai – disse ridacchiando Taufer. Bere il caffè da soli è squallido non trovi?,-”  -“Trovo, trovo commissario. Ma offro io.-”

E si avviarono dal solito barista napoletano simpatico. I secondi a disposizione di Taufer divennero circa duemila, secondo più, secondo meno.

Taufer scrisse un rapporto estremamente sintetico e due minuti prima della scadenza del tempo concessogli lo consegno’ al Dr. Ingroia.

Il rapporto constava di venti righe il cui contenuto si condensava nell’ultima delle quali era scritto in perfetto burocratese “Sto vagliando gli elementi in possesso in attesa di acquisirne altri”. Il Dr Ingroia rimase stupito e disse, “ Bene, Taufer, molto bene. Continui e mi tenga informato”. Taufer uscì soddisfatto dall’ufficio. Aveva scritto la frase finale per prima e  non aveva usato lo stile ampolloso ed involuto proprio dei burocrati. In più aveva ancora una volta preso in giro il suo superiore senza che lo stesso se ne accorgesse.   

Lussu scrisse invece un rapporto molto dettagliato (si fece aiutare da Canavaro che lo infiorettò di  barocchismi linguistici) . Lo consegnò al Dr. Ingroia a pomeriggio inoltrato (alle 18.00) . Ingroia lo scorse e gli disse: “Lussu, lei deve capire che i rapporti son fatti per esser  letti e non per far esercizio di bella scrittura. Inoltre si aggiorni ed elimini le espressioni barocche! . Lussu rispose a tono -“Di ciò mi dolgo. Le chiedo perdonanza per il mio stile ampolloso e ridondante! -“

La porta sbattè rumorosamente per la seconda volta nel corso del pomeriggio dopo che Lussu sentì pronunciare il suo cognome con multiple “u”dopo il minacciato trasferimento in Sardegna. Anche Lussu aveva imparato a sfottere i superiori (aveva un degno maestro e lui era un ottimo allievo)

Nella giornata successiva al mattino Taufer convocò l’investigativa ed assegnò ad ognuno i compiti . Canavaro e Dal Favero dovevano andare di nuovo dalla signora. Pinna fu incaricato di ricercare nel passato di Marcello Avanzi qualche elemento facendosi aiutare da Lussu. Il commissario Taufer nel frattempo si recò nell’ufficio del dr. Ingroia e testualmente gli disse:”Chiedo di acquisire come prova il quadro di Chieppa , nonché l’autorizzazione per intercettazioni telefoniche e tracciatura eventuali bancomat e carte di credito-”. Il Dr Ingroia fu colto di sorpresa e rispose:- “Va bene,va bene autorizzazioni concesse. Provveda a farsele rilasciare dal magistrato  Ma commissario, lei sta bene oggi? Mi stupisce il suo atteggiamento da funzionario zelante-”. “Taufer replicò solo: “-Mi attiverò per la bisogna-”. Stava utilizzando a bella posta il linguaggio ampolloso ed involuto che mandava Ingroia in solluchero per avere più libertà d’azione. Sta di fatto che la porta non sbattè e che Ingroia congedò Taufer in modo civile ed educato.

Canavaro e Dal Favero lsi recarono nel pomeriggio di venerdì muniti di regolare mandato a casa dalla signora Puntorieri. Dal Favero , con impeccabile aplomb, le comunicò che avevano il mandato per sequestrare il quadro di Chieppa e chiese alla signora di consegnarglielo. La sig.ra Wilma fu dapprima titubante,ma Dal Favero spiegò: “Signora, le consegno nel frattempo la copia del sequestro del quadro. Adesso il Commissariato è responsabile della sua custodia e ne risponde in caso di incuria”.

Sarà stato per il fisico possente e per il tono di voce baritonale di Dal Favero che incutevano soggezione, non vi furono da parte della stessa obiezioni di sorta

Canavaro ritornò sui quadri e chiese: “-Ma come sono stati acquistai? Se è in grado di mostrarci le ricevute degli acquisti e darci informazioni sui certificati di autenticità la cosa finisce qui. A proposito,anche suo marito è per caso diplomato all’artistico ?-”La signora li informò che i certificati erano depositati in una cassetta di sicurezza in una filiale della Banca Intesa San Paolo e che suo marito non solo si era diplomato all’artistico, ma che si era laureato alla Ca’ Foscari di Venezia in storia dell’arte e conservazione dei beni artistici…..

Dal Favero e Canavaro uscirono con il quadro. Dal Favero disse: “Informiamo l’ispettore Pinna di questo, dicendogli anche che ha studiato all’artistico e a Venezia. Magari è una traccia utile.-”. Lo fecero. Pinna e Lussu ,da bravi segugi, rintracciarono alcune/i compagne/i di studi e da qui arrivarono alla traccia che permise loro di partire alla ricerca di  Marcello Avanzi.

 Vennero a sapere che Marcello prima di sposarsi negli anni dell’università aveva vissuto per qualche anno con una donna di cui era profondamente innamorato che lo aveva lasciato però su forti pressioni della famiglia di lei. Alla donna riuscirono a dare un nome ,un cognome ed un volto . Il nome è Elena Tondelli, di origini romagnole. Raccolsero informazioni su di lei e vennero a sapere che si era trasferita in un paesino del Lago Maggiore , a Ranco per la precisione Un paio di scontrini di bancomat e un numero di cellulare che localizzava la chiamata a Ranco furono la conferma che la pista era giusta,

Cherchez la femme aveva colpito ancora. Prima di recarsi a Ranco nella mattinata di domenica Taufer aveva contattato i carabinieri del luogo e aveva chiesto conferma della presenza della donna. Aveva anche fatto pervenire loro la foto di Marcello chiedendo di collaborare alla ricerca.

Verso la tarda mattinata arrivò a Ranco accompagnato da Lussu e in una casetta prospiciente il lago trovò sia Marcello che Elena.

Chiese di poter entrare e fu fatto accomodare. Elena chiese il motivo della loro visita e Taufer rispose -“E’ stata denunciata la scomparsa del signor Marcello Avanzi dalla moglie e noi dobbiamo vedere se è qui da lei.-“ Elena era una graziosa signora dai capelli biondi corti con gli occhi chiari ,in sorriso incantevole con  un personale ragguardevole . Taufer e Lussu ne furono favorevolmente impressionati. Elena li fece accomodare e offrì loro un caffè con alcuni biscotti.,offrì una sigaretta e confermò la presenza di Marcello Avanzi.

Chiese : “Avete qualche domanda da fare ?”

 Lussu e Taufer si scambiarono uno sguardo molto eloquente e all’unisono risposero “No  signora-”

Marcello, nel sentire la voce di Taufer entrò nel soggiorno e disse .- “Si sono qui, ma non ho alcuna intenzione di ritornare a Milano da mia moglie.” Ho ritrovato una donna che ho sempre amato e voglio vivere il resto della mia vita con lei. Se ciò è un reato, mi arresti pure commissario!

Taufer disse solo: -“Non è un reato . Buona giornata a tutti e due. Vieni Lussu, rientriamo a Milano.Secondo me facciamo la cosa giusta e Lussu -“Sono d’accordo con lei ,commissario.-”

“-Domani penseremo cosa dire alla signora Puntorieri e al Dr. Ingroia.-”