LUCE, PACE, AMORE

Fee Macciacchini


In quella casa dove non c’era più amore da tempo vivevano: la moglie Marie, ancora carina ma piena di rancore e inacidita (forse per la mancanza di figli) e il marito Jean succube di questa donna , che aveva tanto amato, ma che ora lo rimproverava continuamente.

Chissà perché tenevano un cane: una femmina , nata da diversi incroci. Una cagnina di una bellezza e di una grazia da far invidia ai cani di razza.

In un momento di serenità, assai rari, furono d’accordo tutti e due di chiamarla Brigitte.

La vita in quella famiglia scorreva triste e monotona, mai una risata, mai parole dolci tra i due coniugi, anzi nemmeno per Brigitte c’erano coccole.

Solo Jean quando tornava, il sabato sera dall’osteria ed era un po’ brillo, andava nel sottoscala , e si confidava con la sua bellissima Brigitte. Le diceva dei suoi sogni, delle sue pene, del suo desiderio di rifarsi una vita perché ormai aveva capito che Marie non lo amava più…, del suo poco coraggio di mollare tutto!!!

Brigitte lo ascoltava guardandolo con i suoi bellissimi e dolcissimi occhi neri e Jean si sentiva compreso!!!

E Brigitte soffriva perché li amava tutti e due!!!

C’era una cosa però che non capiva: per due settimane circa due volte all’anno, lei si sentiva strana e Marie non la lasciava uscire senza tenerla al guinzaglio e le uscite erano di breve durata, solo per i bisognini e poi subito a casa.

Marie borbottava….”ci mancherebbe anche questo”… E Brigitte non capiva cosa volesse dire….. questo!!! Pensava: “ come sono strani talvolta gli umani”.

Dopo un po’ tornava la normalità e lei poteva gironzolare felice, correre nei prati, nei boschi e le piaceva molto se incontrava qualcuno nelle stradine del paese che le diceva: “ciao Brigitte ……sei veramente bella” (tutti la conoscevano).

Le mancava però l’amore dei suoi padroni, si consolava amandoli lei.

Anche quell’anno arrivò il suo periodo strano. Brigitte aveva ormai 10 anni e Marie una mattina le disse: esci pure libera, sei vecchia come me, non ti può capitare più niente ormai!!!

E Brigitte iniziò i suoi giretti per diversi giorni. Notò però che il bellissimo cane blasonato del sindaco la seguiva ovunque. Poi un giorno, vicino a un boschetto, le saltò addosso e iniziò dei giochi strani. Lei non li conosceva ma ad un certo punto ne fu contenta.

Questi giochi con il cane del sindaco, chiamato Alain, si ripeterono per alcuni giorni e poi Alain un giorno non si fece più vedere.

Brigitte penso che la vità doveva essere così…ma lei continuava ad essere felice e aveva sempre appetito.

Marie ogni volta che le dava da mangiare (il cibo non le era mai mancato), la rimproverava:”Brigitte sei proprio diventata vecchia, guarda come sei grassa. Dovrò metterti a dieta.

Ma Brigitte era sempre affamata e felice. I suoi occhi brillavano di una luce strana e il pelo era lucido come la seta.

Arrivò anche quell’anno il Natale.

In quella casa tutto era come sempre: niente regali, niente visite di parenti, niente preghiere o canti natalizi. Insomma sempre solo rancori e tensioni.

Brigitte stava nella sua cuccia calda nel sotto scala ma quella notte. 

Non riusciva a prendere sonno. Aveva male, tanto male. Senza esserne cosciente inizio a guaire, a guaire sempre più forte, Le sembrava che la sua pancia scoppiasse.

Marie senti i suoi lamenti e corse subito da lei e per la prima volta ebbe una dolce reazione. L’accarezzò e guardandola meglio disse: “oh mio Dio..oh Brigitte, tu stai per diventare mamma……ma dove, quando , con chi? 

Arrivò anche Jean che aiutò Marie a posare Brigitte su un caldo e pulitissimo lenzuolo. A vederli così vicini, così preoccupati e così affiatati nel cercare di darle aiuto, sembrava che si amassero come i primi tempi del loro matrimonio.

Arrivò la mezzanotte, le campane della piccola chiesa iniziarono il bellissimo concerto di Natale e lei, Brigitte, a 10 anni partorì il più bel cucciolo del mondo.

Fece tutto lei e quando il piccolino fu pronto permise a Marie di prenderlo in braccio……….e avvenne il miracolo!!! 

Marie cominciò a piangere, tutte le tensioni degli anni passati si sciolsero, Jean le si avvicinò e insieme, abbracciati, guardavano quel piccolo stupendo cucciolo, che con gli occhi ancora chiusi aveva già fame.

Insieme portarono Brigitte e il suo piccolino nella grande cucina dove accesero un gran fuoco.

Marie si ricordò che il panettiere le aveva regalato un panettone, Jean tirò fuori una bottiglia di spumante e brindando e guardandosi negli occhi ci fu una muta promessa; la loro famiglia sarebbe stata sempre serena come quella notte perché ora avevano una responsabilità: far crescere quella meraviglia vicino a mamma Brigitte, aver cura di loro. Brigitte aveva cambiato la loro vita e con la nascita del suo cucciolo in quella casa era tornato l’amore, il rispetto e la speranza.