L'uomo che ne sapeva una più del diavolo

Camillo De Milato


Andrea Rossi, un giorno morì e per la sua vita condotta in maniera disonesta e senza scrupoli, fu spedito all'Inferno, dove la sua pena eterna consisteva nell'essere immerso, fino alla pancia, in un laghetto pieno di sterco di animali.
La pena non era da ridere se consideriamo la puzza nauseante, il senso di sporco, il prurito e le mosche. Ah, queste, quanto erano fastidiose!

Andrea sulla Terra aveva condotto una vita ben diversa.
Era considerato uno che risolveva tutte le situazioni per la sua capacità di non fermarsi davanti a niente.
Era riuscito, con trucchi e ricatti, a far eleggere candidati politici, che gli avevano ricambiato i favori con decisioni che avevano favorito i suoi soci.
Inoltre, era abile a far valorizzare imprese commerciali che non valevano niente, facendo arricchire alcune persone senza nessuna morale, a scapito di tanti risparmiatori che ci avevano rimesso i loro piccoli capitali.

Insomma, per la sua grande astuzia, era considerato uno che ne sapeva più del diavolo. E, in questo, ci credeva anche lui.

No! Adesso non accettava quella situazione.
Lui era Andrea Rossi, che avrebbe venduto anche cerini all'Inferno.
Se all'Inferno doveva rimanere, bene! Ci sarebbe rimasto, ma alla sue condizioni e in una posizione di privilegio. "Basta offrire a Lucifero quello che vuole", pensò.

"Scusi Maestro", rivolgendosi al brutto diavolo che faceva la guardia ai condannati in quel laghetto di sterco, "Mi farebbe avere un appuntamento..ehm, un'udienza con Sua Maestà Lucifero? Gli dica che ho un'affare importantissimo da proporgli".

Le cose che piacciono ai diavoli sono anche le burla e gli scherzi. Se poi si tramutano nello scherno e nell'umiliazione, tanto meglio!

Il diavolo gli rispose, sforzandosi a mostrarsi serio:" Farò il possibile. Ti farò sapere. Ma non chiamarmi Maestro, sono Morterio, il vostro diavolo custode".

Lucifero, saputo della richiesta, non tardò ad andare lui di persona a trovare Andrea, pensando a come divertirsi con quell'uomo presuntuoso. "Volevi propormi un accordo? Dimmi. Se l'affare è buono ti mostrerò la mia gratitudine".

Andrea non poteva fallire se voleva passare meglio la sua eterna esistenza, ma aveva le idee ben chiare e le espose a Lucifero:" Maestà", disse con adulazione:" io so che il tuo potere si basa sull'odio delle persone.
Più l'odio cresce, più tu diventi potente e forte."

"E' vero", rispose Lucifero.

"Bene, Maestà, ti chiedo un mese di tempo. Mi farai girare tra tutti i luoghi dell'inferno ed io preparerò una campagna di informazione con la quale tutti aumenteranno l'odio contro Dio. Con la mia persuasione, li convincerò che Dio li ha maltrattati a non accettarli in Paradiso. Inoltre, che è stato vendicativo, ingiusto e nient'affatto buono.
Dio sarà odiato e tu aumenterai il tuo potere. Lascia fare a me, nell'ingannare nessuno è più bravo di me".

"E se avrai successo nel convincere i tuoi compagni, cosa vuoi in premio?". chiese Lucifero.

"Che tu mi tolga la mia pena e che mi faccia vivere sotto una doccia per togliermi lo sporco".

"Va bene, ci vediamo fra un mese", rispose Lucifero, andando via.

La bravura di Andrea fu tanta. Parlare male di Dio a quelle moltitudini fu facile. Nessuno considerava giusta la propria condizione o la pena, e tutti maledicevano Dio per l'ingiustizia dimostrata verso di essi.

Adesso si capiva come mai nessuno dall'inferno era mai stato chiamato da Dio in Paradiso.

Alla fine del mese, Andrea si presentò a Lucifero.
"Maestà, ho raggiunto i traguardi che ti avevo promesso. Tutti maledicono Dio e il tuo potere è immenso. Ti prego, adesso mantieni la promessa di togliermi la pena e di darmi una doccia perenne".

"Caro amico. In Terra io lascio fare la gente come te, perchè lì devo stare attento a non fare scoprire la mia esistenza.
Perchè molti fra voi, per paura di finire nel mio regno, sarebbero tentati di fare i buoni. E questo non lo posso permettere.
Quindi, io mi nascondo e faccio agire voi, a vostra insaputa.
E lavorate egregiamente, non c'è che dire! Alcune volte ammetto che non sarei capace di fare di meglio rispetto alle vostre malefatte".

Rivolgendosi ad Andrea, con un sorriso di scherno, riprese:"Vedi, nel mio regno, invece posso agire a mio piacimento, perchè le vostre anime sono già mie. E mi piace raggiungere la perfezione.
Tu mi avevi promesso l'odio di tutti, ma hai dimenticato il tuo odio nei miei confronti. Sai, se ti accontento, magari avresti un pò di gratitudine per me ed io... perderei parte del mio potere."

"Vuoi dire che non mi darai la doccia e mi farai tornare nel lago di sterchi?", chiese preoccupato Andrea.

"Oh, no! Così non mi odieresti abbastanza", rispose Lucifero": Avrai si la doccia, ma sarà di lava rovente. Hai dimenticato che da noi non c'è acqua?". Ed andò via.

Andrea, urlando imprecazioni, fu condotto alla doccia di lava. Che supplizio! Le sue carni venivano continuamente lacerate dalla lava bollente per poi ricrescere ed essere lacerate ancora.
Si ricordò quando da bambino la suora le parlava delle "pene dell'inferno". Non poteva, allora, immaginare quanto la realtà fosse ancora peggiore.
Urlò il suo odio verso Dio, che l'aveva abbandonato. E Lucifero raggiunse il massimo potere.

Gli uomini dovrebbero apprendere da Andrea che le azioni devono essere guidate dal cuore e dal rispetto degli altri, altrimenti, inconsciamente si agisce al posto del diavolo, che deve tenersi nascosto.
Lucifero tesse l'odio come un ragno tesse la ragnatela: ti cattura solo se sbagli percorso.