Lettera da Lucio Battisti

Giuseppe Ressa


Caro Giuseppe,
non piangere piu', io sto bene.
Caro Giuseppe, non piangere piu',  io sto qui con Lennon, Marley, Hendrix, Daolio, Mozart, Bach, Beethoven e tanti altri.
Qui c'e' tanto da fare, continuo a comporre melodie come quelle che ti hanno accompagnato quando, ancora ragazzino, correvi a tutta velocita' in bicicletta e cantavi a squarciagola "Balla Linda" o come le note di "29 settembre" che uscivano dalla radiolina a transistor con la Hit parade di Lelio Luttazzi.
E so per certo che adoravi le mie canzoni che accompagnavano le prime feste del Liceo , con l'impianto psichedelico artigianale, la stroboscopica, i primi timidi approcci alle acerbe ragazzine.
Io sono contento che ti siano piaciute cosi' tanto e sono fiero che abbiano accompagnato te e tanti altri nell'adolescenza e ancora oggi nella vita.
Caro Giuseppe, non piangere.
E' vero, mano a mano che si cresce si contano le croci, i genitori che se ne vanno, gli amici che si perdono, le emozioni che si annacquano.
Pero' la musica ha una forza magica che ti fa saltare gli anni, i decenni;ti rivedi con i capelli lunghi, la barba appena nata, i bigliettini scambiati con le ragazzine, le delusioni d'amore, la rabbia.
E sei di nuovo vivo, strappato come per incanto da una vita che da adulti si fa' piena di doveri e povera di piaceri.
So l'emozione che ti dava comprare un mio nuovo album, carezzare la copertina, ascoltarlo con impianti di fortuna insieme a giovani amici, e star li' le ore a commentare, giudicare, e poi imparare a memoria.
Io stavo li' con voi e voi con me.
Per questo chiedo a te e a tutti di non piangere piu'.
Io vi abbraccio da qui e spero ti tenervi compagnia e darvi coraggio planando sopra boschi di braccia tese .
Vostro
Lucio Battisti