Ladro di banane

 

 (Giovanni Volpon)

 

 

 

 

 

 

La prima denuncia fu fatta da un fruttivendolo di via Solari il primo aprile e fu raccolta dall’ispettore Pinna. Quando Taufer tornò da una riunione in Corso Monforte e Pinna glielo riferì la prima reazione fu una risata.

“-Elio -disse Taufer- va bene che oggi è il primo aprile,va bene lo scherzo, ma la denuncia di un furto di banane,via…. ,non sono così sciocco da cascarci! -“

E Pinna di rimando “- A parte il fatto che il fruttivendolo era un tanticchia arrabbiato e che non aveva la faccia di chi ha gana,scusa voglia di fare scherzi, la denuncia eccola qua. Taufer allora disse, “-Beh, l’indagine per qualche chilo di banane mi sembra troppo. Se dovessero ripetersi, allora prenderò la cosa in considerazione e vedremo il da farsi

Però nell’arco di due settimane  nei negozi di fruttivendolo e presso i supermercati della zona  i furti si stavano  ripetendo con inusitata frequenza ed i quantitativi erano più o meno cospicui. I denuncianti non riferivano il furto di piccoli quantitativi (non si sarebbero certo presi la briga di denunciare i furti dalla bancarella o il taccheggio di qualche confezione per quanto riguarda i gestori dei supermercati), ma il ripetersi del fenomeno era tale da indurre a qualche riflessione.  Naturalmente piovevano sulla scrivania del Commissario Taufer le denuncie di tali furti con inevitabile carico burocratico. Il primo effetto fu che iniziò a non mangiare più banane alla fine del pranzo o della cena. Da buon trentino preferiva le mele qualità Stark per essere precisi,ma non disdegnava altra frutta con preferenza per le fragoline (di bosco……e non).

Taufer decise di prendere in mano la questione, anche perché lo incuriosiva trovare il ladro o i ladri .

Riflettè tra sé: “-Se avessero voluto rubare quantitativi importanti, avrebbero preso di mira i camions prima che portassero il loro carico al Mercato Ortofrutticolo oppure avrebbero rubato le cassette di banane una volta scaricate A prescindere dal fatto che in tal caso avrebbero dovuto indagare i colleghi del commissariato della zona Monforte- Vittoria , chi capisce questo ladro è bravo. Ma perché non ruba anche altra frutta? E cosa fa della refurtiva? Cerchiamo di capirci qualcosa. Sarà il caso di sguinzagliare i segugi dell’investigativa !-”

La mattina successiva dopo il primo caffè, mentre si stava fumando la prima Pall Mall rossa della giornata (la offrì anche a Del Favero) informo’ la squadra della necessità di far luce sui misteriosi furti. Lussu non si lasciò sfuggire l’occasione per la battutaccia “-Io commissario la banana la regalo a chi me la chiede e non la rubo -“e Canavaro, con la solita ironia napoletana , anzi sangiorgioacremanese, replicò : Ih ,commissa’, soluzione facile. Il mandante è Cita ed il ladro è Tarzan!. Del Favero stette in silenzio perché si stava gustando la sigaretta offerta e Pinna girò il guardo altrove.

Taufer trattenne il fiato,scosse la testa, sbuffò e disse : “- Da voi due una monada a testa me la aspettavo. Per espiare , andate a far un giro dai fruttivendoli e supermarket che hanno denunciato i furti, così raccogliete altri elementi . Dato che ci siete, controllate gli acquisti di negozi di animali, non si sa mai. Riferirete all’ Ispettore Pinna .

Sulla base degli elementi raccolti vedremo come proseguire le indagini. Mi vien da ridere quando lo riferirò (se lo riferirò) al Dr. Ingroia, penserà che lo sto prendendo in giro, ma il primo aprile è già passato da un pezzo. Se glielo avessi  detto il giorno in cui l’ispettore Pinna ha raccolto la prima denuncia mi avrebbe tirato dietro il fermacarte in bronzo a forma di pesce che ha sulla scrivania.-“ .

Dopo il primo giro di scarpinate tra fruttivendoli e supermarkets del quaritere Lussu e Canavaro riferirono a Taufer prima dell’orario della mensa .

  I due dissero che i furti avvenivano di solito la mattina quando i furgoncini scaricavano le banane nei vari negozi e che, quasi sempre i ladri agivano in coppia. Uno distraeva con una scusa l’autista del furgoncino mentre l’altro prelevava i caschi di banane dal furgoncino, li caricava in un furgoncino più piccolo e se ne andava .

 In mensa rese pan per focaccia  a Lussu  mentre stava prendendosi la frutta. “ Niente  banana oggi ?Strano, so che è un frutto che apprezzi molto di solito!-” E Lussu frenò la risposta che sarebbe stata del tipo “di solito la faccio apprezzare” replicando : _-“Commissario , non bisogna mangiare tutti i giorni la stessa frutta, altrimenti ci si stanca-“ . Taufer sorrise e disse:-“Hai proprio ragione, meglio cambiare ogni tanto,vero? E Lussu :“-Sono d’accordo con lei! -“. Avevano giocato entrambi sul filo del doppio senso, ma Lussu aveva abbastanza senso della misura e preferì non farsi coinvolgere dal commissario in un dialogo su tale falsariga perché riconosceva che Taufer era molto bravo anche nel prendersi gioco delle persone.

Nel consueto briefing del primo pomeriggio Taufer espresse ai suoi collaboratori alcune perplessità :

-“Ma come, questi rubano solo le banane invece di rubare il camioncino con la frutta ,se le portano via. Ma perché le rubino e a chi portino la refurtiva non lo sappiamo! E poi non rubano due volte nello stesso punto di vendita. Organizzare un appostamento per cogliere sul fatto i ladri ci porterebbe via tempo anche perché i negozi di ortofrutta nella zona sono tanti.

Forse ci conviene chiedere ai colleghi del commissariato Monforte Vittoria notizie su eventuali “Ladri di frutta”. Va bene che Camilleri ha scritto un giallo intitolato “Il ladro di merendine” ,ma prima di inviare al dr. Ingroia un rapporto intitolato “ladri di banane” vorrei saperne di più. Se troviamo uno dei ladri ,con un po’ di fortuna possiamo risalire al mandante.

Il buon Pinna, con tanta pazienza,era andato a riprendere la denuncia,e, ad una lettura più attenta,emersero elementi che potevano esser utili per il prosieguo delle indagini. Il fruttivendolo incazzoso di Via Solari aveva fornito una sommaria descrizione del ladruncolo descrivendolo di statura media, coi capelli ricci e con l’orecchino sul lobo dell’orecchio destro . Ricordava di averlo visto, se pur per poco tempo ,in faccia. Aveva notato anche un furgoncino tipo Fiat Doblò color blu nei paraggi.

Pinna telefonò al fruttivendolo e gli chiese se fosse disposto a venire al commissariato per tentare di costruire l’identikit. La risposta testuale fu :”- Minchia ispettori mio,ora vi arrisbigliate,verrò di prescia . -“ .Pinna informò Taufer della telefonata. Taufer gli suggerì di chiedere la collaborazione di Canavaro per tracciare l’identikit. Pinna rimase un po’ perplesso e replicò : -“ Ma come quello  svitato napoletano, scusa,sangiorgioacremanese sa fare gli identikit? E Taufer di rimando “-Sappi che l’Alonso di Porta Genova, prima di entrare nella Stradale , si è diplomato al liceo artistico ed è in grado di fare un identikit. Un giorno ti farò vedere le caricature che ci ha fatto!-”. Al che Pinna ribadì:-“ Minchia un autista artista abbiamo !-“

Canavaro si prestò ben volentieri a tracciare l’identikit e tra la descrizione del fruttivendolo ed i tratti di disegno col carboncino di Canavaro, venne fuori un identikit mica male.

Taufer guardò il disegno, congedò il fruttivendolo ringraziando e disse a Canavaro : “- Bravo davvero hai un talento nascosto ! E Canavaro per non smentirsi gli rispose : -“ Commissa’, si vuole le faccio un ritrattino da regalare all’ Angelina sua!”- Taufer sorrise e gli replicò : “Io spero che preferisca l’originale al ritratto ma non escludo che prima o poi….

Per intanto chiederò a Dal Favero di sentire il commissariato Monforte-Vittoria e di fare la ricerca al computer per vedere se salta fuori qualcosa dagli archivi.- Dal Favero, con grande pazienza, si fece quasi venire una congiuntivite a furia di guardare foto segnaletiche,  Riuscì nell’impresa di dare nome e cognome all’identikit disegnato da Canavaro. Il ladruncolo faceva di nome Raffaele e di cognome Costantino, eta 20 anni. Era conosciuto per  furtarelli commessi anche dopo il soggiorno al Beccaria in minore età. Aveva iniziato sulla cattiva strada e stava proseguendo. Ma ,strano (ma vero) non rubava per pagarsi la coca o l’eroina perché ,da questo punto di vista era “pulito” e non aveva mai commesso violenze sulle vittime dei suoi furti. Un cosiddetto “ladro di destrezza”.

Il ladruncolo fu rintracciato in poco tempo e fu accompagnato al commissariato.

Taufer lo fece sedere e gli chiese subito: -“Ma come mai rubi le banane nei negozi del quartiere? Io non credo tu lo faccia perché segui una dieta. Secondo me c’è qualcuno che ordina i furti per qualche motivo che mi sfugge. Ti conviene fare i nomi perché così puoi alleggerire la tua posizione dimostrando che collabori . Hai già una serie poco invidiabile di furti sulle spalle e la condizionale l’hai già bruciata, ma per l’affidamento ai servizi sociali c’è ancora qualche speranza. Dipende tutto da te ! -“

Il ladruncolo dapprima rimase perplesso “Eh si, lei mi vuol fregare. Io le faccio i nomi ,lei li arresta e mi sputtana! Io rubo per necessità perché non ho un lavoro. Nessuno assume uno uscito dal Beccaria!”.

Taufer gli replicò : “-Hai detto due cazzate. In primo luogo io non sputtano nessuno se non strettamente necessario. In secondo luogo chi esce dal Beccaria può trovare un lavoro, basta che chieda di farsi aiutare nella ricerca. Ho visto che appena uscito questa possibilità ti era stata offerta. Io te la offro per la seconda ed ultima volta perché sei giovane e perché, per tua fortuna, non hai mai rubato con uso di armi o aggredendo le vittime. Inizia a parlare, Raffaele ed io inizio ad ascoltarti.-“

Raffaele iniziò a parlare e raccontò cose meritevoli di interesse. Disse che rubava su commissione (ogni furto gli fruttava circa cinquanta euro) ,fece il nome del complice dei furti (altro balordo di mezza tacca di nome Alberigo Faroppa detto “Ghigo”) e rivelò che doveva consegnare la refurtiva in un capannone in fondo a via Giambellino.

Pinna, presente al’interrogatorio chiese : “ Raffaele, per fare il carico da dieci, non è che ci puoi dire il nome del proprietario del capannone o chiedo troppo. Sii gentile, la ricerca attraverso il sito dell’agenzia del territorio non mi piace e via Giambellino è ai confini della zona di competenza,fa il bravo picciotto!

Il tono che aveva usato Pinna non era per nulla intimidatorio,ma quasi colloquiale.

“-Se lo saprei glielo direi- affermò Raffaele Costantino” . Taufer osservò : -“Per adesso può bastare . Se ti viene in mente ,sai dove trovarci. Se non trovi me o l’ispettore Pinna ,lascia detto a Dal Favero- “Lo congedò  e gli disse: “- Per ora, non ti arresto. Invierò il rapporto al mio superiore evidenziando la collaborazione ed il fatto che hai confessato,in modo tale che alleggerirò la tua posizione. A proposito, si dice se lo sapessi e non se lo saprei. Non è mai troppo tardi per imparare ad usare il congiuntivo!!-“

Grazie alle indicazioni di Costantino, il giorno successivo l’ispettore Pinna,munito di regolare mandato di perquisizione, si recò al capannone con Lussu e Canavaro e con grande sorpresa nell’aprirlo vide molto gabbie con scimmie di ogni tipo (bertucce, scimpanzé e macachi in prevalenza) e sparsi sul pavimento bucce di banane. Avvisò Taufer che gli disse  –“Il proprietario del capannone indubbiamente traffica in animali esotici. Non si tratta solo di furto di banane evidentemente. A te e Lussu il compito di rintracciarlo. Io mi occuperò di informare il Dr. Ingroia. Il proprietario del capannone lo arrestiamo subito. Per gli altri due, vedrò, per quanto posso , di intercedere presso il vice-questore. Poi li dovrò far arrestare e ci penserà il giudice a convalidare o meno il fermo -“

Taufer chiese di andare a rapporto col Dr. Ingroia che lo ricevette. Naturalmente strabuzzò gli occhi quando sentì parlare di indagini sul furto di banane. Chiese a Taufer  “ Spero non mi stia prendendo in giro. E a quando risalirebbe il primo furto ? -“ . Taufer rispose: “- Al primo aprile dottore, ma se glielo avessi detto quel giorno avrebbe pensato ad un pesce d’aprile. Sa che non mi permetterei mai specie col mio superiore.-” Se è per questo, dr. Taufer, lei sarebbe capace di questo ed altro. Anche stavolta se l’è presa comoda nell’avvisarmi. E alla fine cosa ha concluso ?-” Mentre Taufer stava rispondendo, Dal Favero bussò alla porta e disse : “-Buongiorno Dr. Ingroia, buon giorno commissario Taufer (aveva salutato in ordine gerarchico, non in ordine di stima personale ) ,vi informo che abbiamo arrestato col sospetto di esser coinvolto in traffico di animali esotici un tal Calogero Ciricione. Il sospettato è stato condotto al commissariato pochi minuti fa.-”.

“-Bene, bene Dal Favero”- annuì Ingroia. Dopo lo interrogherà vero commissario? “Ma certo,sono qui apposta.” Ingroia strinse i denti e disse “-Quando imparerà ad essere meno strafottente sarà sempre troppo tardi. A proposito, torniamo a noi. La conclusione delle indagini?  E Taufer: “-Gliel’ha appena detto dal Favero: arresto di un sospettato coinvolto in traffico di animali esotici. Sarà mia cura fornirle maggiori dettagli dopo l’interrogatorio ,Dr. Ingroia,-” Taufer  usci dall’ufficio,chiuse la porta e si udì il rumore di un oggetto metallico lanciato dietro la porta.